L’edificio, oggi di proprietà privata e recentemente restaurato grazie alla sensibilità dei proprietari, sorge isolato lungo la strada che da Coste raggiunge la località Case Colle e da qui prosegue verso monte Caprile.
La facciata si presenta con un portale a tutto sesto con sopra una piccola bifora e un semplice campaniletto a vela.
L’interno è a unica navata coperto da una volta a botte, tipologia costruttiva tipica delle chiese romaniche rurali del XII secolo.
Se ne ha notizia a partire dal 1177, come dipendenza dei monaci di Bovara.
Nel 1571 fu visitata dal Vescovo di Gaeta, De Lunel, che la trovò in miseria, tanto che sollecitò il Vescovo di Spoleto a provvedere in merito. Ordinò anche che vi facessero una fossa per seppellire i morti, affinché la chiesa non risultasse più deturpata dalle sepolture, e che l’interno venisse pavimentato.
La struttura cominciò a decadere a partire dal 1616, quando nelle vicinanze fu costruita la parrocchiale dedicata alla Madonna del Carmine, che è tutt’oggi la chiesa principale degli abitati di Coste.
Il gruppetto di edifici sito nei pressi della chiesa è conosciuto con il toponimo di Golaperta a indicare ‘passo di transito libero tra i monti’.
La facciata composta da elementi essenziali, la copertura voltata, lo spessore dei muri perimetrali del vano principale di circa un metro e la porta posta su uno dei lati lunghi testimoniano l’originalità dell’edificio. Successivamente vi fu addossato un lungo vano, illuminato da due piccole finestre.