Trevi, Cannaiola, San Fedele da Sigmaringa

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Si trova all’ingresso di Cannaiola, al centro della pianura trevana.

La parete posteriore dell’edificio è ben visibile lungo via Nuova (l’attuale SP 447), praticamente a sinistra dell’incrocio con via Sant’Angelo nuovo, la strada che volge verso Picciche ed il territorio di Castel Ritaldi e che conduce al santuario intitolato al beato Bonilli.
Una pietra incastonata nella muratura, al di sopra della finestrella sovraportale, ci indica la data ‘1805’ (anno di un importante restauro).
È un edificio di proprietà privata.
La chiesa è attualmente dedicata a san Fedele da Sigmaringa, mentre un tempo era intitolata a san Felice.
Andata in progressiva rovina, fu risistemata proprio nell’anno 1805 dalla famiglia Paolini e da questa dedicata al martire Cappuccino.
Vi si celebravano due feste importanti ogni anno, nel giorno dell’Ascensione e in quello dei santi Pietro e Paolo, durante le quali, per tradizione, la famiglia Paolini, una delle famiglie benestanti della zona, distribuiva pagnotte di pane ai poveri.

Note bibliografiche
I santi

San Fedele da Sigmaringa si festeggia il 24 aprile.

Nacque a Nicomedia, in Turchia, ma fanciullo si trasferì a Roma dove fu educato da un sacerdote cristiano, Pimenio.
Marco Rey nacque a Sigmaringen, città della Svevia (Germania), nel 1578. Studiò filosofia e diritto ed esercitò la professione di avvocato: il popolo lo considerava “l’avvocato dei poveri”, poichè credeva nella giustizia e si batteva a favore dei diseredati.
Entrò nell’ordine dei Minori Cappuccini, di cui è protomartire, con il nome di Fedele.
Fu ordinato sacerdote il 4 ottobre 1612.
Per la Santa Congregazione di Propaganda Fide andò a predicare in Svizzera, specialmente nel cantone dei Grigioni, allora attraversato da correnti eretiche.
Convertì molte anime, attirandosi l’odio dei così detti Riformatori.
Morì nel 1622 di morte violenta ad opera di soldati protestanti, senza tradire la sua fede.
Il 13 ottobre dello stesso anno, dopo la pacificazione del Cantone, il corpo di Fedele fu reclamato dal suo convento.
Aperta la tomba ritrovarono il corpo intatto.
La sua testa fu portata a Feldkirch, mentre il resto del corpo fu seppellito nella cattedrale di Coira, dove ancora riposano i suoi resti mortali.
Fu canonizzato nel 1746.

È spesso ritratto vestito con il saio marrone dei Cappuccini e un giglio bianco in mano, simbolo di purezza e virtù.

I SANTI: bibliografia, sitografia

  • Santi canonizzati del giorno, ed. Segno, vol. 4, Udine, 1991
  • www.paginecattoliche.it

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